Le vetrocamere dei serramenti

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Quando si sceglie un nuovo serramento, si parla spesso di profili in PVC, alluminio o legno-alluminio. In realtà, a determinare il comfort in casa e il livello dei consumi è soprattutto la vetrocamera, cioè la parte vetrata della finestra. Nella maggior parte dei casi, il vetro rappresenta la superficie più ampia del serramento ed è l’elemento che incide maggiormente su isolamento termico, acustico e sensazione di benessere vicino alle finestre.

Una finestra bella ma dotata di vetro “vecchio stile” può risultare fredda in inverno, calda d’estate, soggetta a condensa e dispersioni. Una vetrocamera moderno, costruito secondo le norme europee e adeguato al clima locale, rende invece gli ambienti più stabili, riduce le bollette e migliora in modo concreto la qualità dell’abitare.

Una vetrocamera moderna…

Con il termine vetrocamera (o vetro isolante, doppio/triplo vetro) si indica un sistema formato da due o tre lastre di vetro separate da una o due camere riempite con un gas isolante, quasi sempre argon. Il perimetro è chiuso da un distanziatore e sigillato con specifici sigillanti che impediscono al gas di uscire e al vapore acqueo di entrare.

Dal punto di vista normativo, le vetrate isolanti sono disciplinate dalla serie UNI EN 1279, che stabilisce requisiti, controlli e metodi di prova per garantire efficienza, durabilità e sicurezza nel tempo. La trasmittanza termica del vetro (valore Ug), parametro fondamentale per l’efficienza energetica dell’edificio, viene invece calcolata secondo la UNI EN 673, che definisce il metodo di calcolo per le vetrate con superfici piane e parallele.

Perché la vetrocamera conta più del telaio?

In una normale finestra per uso residenziale, la parte vetrata può rappresentare anche la maggioranza della superficie totale del serramento. Per questo, il valore Ug del vetro ha un peso decisivo sul valore complessivo Uw della finestra. Due infissi esteticamente simili e con lo stesso profilo in PVC possono avere prestazioni molto diverse se montano vetri differenti.

Un esempio concreto: una vetrocamera doppia con lastre da 4 mm, intercapedine da 16 mm, gas argon e trattamento basso emissivo raggiunge tipicamente valori di Ug dell’ordine di 1,0–1,2 W/m²K, mentre una vetrocamera tripla con due camere riempite di gas isolante può scendere anche intorno a 0,5–0,7 W/m²K, a seconda della configurazione. Questi valori si ritrovano nelle schede tecniche dei principali produttori di vetro e sono alla base delle classificazioni energetiche utilizzate in Europa.

Com’è fatta una vetrocamera di ultima generazione?

Una vetrocamera moderna non è solo “due vetri con un po’ d’aria in mezzo”, ma un sistema studiato in ogni dettaglio. In particolare:

• Trattamento basso emissivo (low-e) – Una delle lastre interne è dotata di un sottilissimo rivestimento trasparente, che riflette la radiazione
infrarossa. In inverno aiuta a trattenere il calore all’interno, in estate riduce l’ingresso di energia solare in eccesso, contribuendo a limitare il surriscaldamento.

• Gas isolante nella camera – L’aria è stata sostituita, nella maggior parte dei prodotti di qualità, da argon (e in casi particolari da krypton). Questi gas hanno una conducibilità termica inferiore all’aria, riducendo gli scambi di calore tra interno ed esterno.

• Distanziatore “warm edge” – Il bordo della vetrocamera, un tempo realizzato in alluminio, oggi può essere costruito in materiali compositi o acciaio inox a bassa conducibilità. Questi distanziatori “warm edge” riducono le dispersioni lungo il perimetro del vetro, aumentano la temperatura interna vicino al bordo e limitano la formazione di condensa.

• Sigillatura certificata – La serie UNI EN 1279 prevede prove specifiche sulla tenuta del gas, sulla resistenza all’umidità e sulle variazioni di temperatura. Una vetrocamera che supera questi test mantiene le proprie prestazioni per molti anni, evitando fenomeni come la condensa interna o l’appannamento permanente tra i vetri.

Le vetrocamere degli infissi
Le vetrocamere degli infissi

I gas nelle vetrocamere: come influenzano realmente l’isolamento termico

Il gas contenuto nella vetrocamera è uno degli elementi più importanti che determinano il livello di isolamento termico del serramento. Le vetrate isolanti conformi alla norma UNI EN 1279 devono garantire stabilità, tenuta e bassa permeabilità nel tempo, ma è soprattutto la scelta del gas a definire il valore Ug e il comfort abitativo.

L’aria, un tempo molto diffusa, è oggi utilizzata quasi solo nei prodotti economici. Ha una conducibilità relativamente elevata e non permette di raggiungere i livelli di isolamento richiesti dagli standard moderni, risultando adatta soltanto quando l’efficienza energetica non è una priorità.

Nella quasi totalità delle finestre moderne viene impiegato argon, un gas nobile con una conducibilità termica nettamente più bassa rispetto all’aria. Grazie alla sua stabilità chimica e al costo contenuto, rappresenta oggi la soluzione standard per i serramenti residenziali. La sua presenza nella camera interna permette di ottenere valori Ug più bassi e una migliore protezione dal freddo.
 

Quando si richiedono prestazioni ancora più elevate, soprattutto in vetrocamere con camere strette, si utilizza il kripton, un gas con una conducibilità termica estremamente bassa. È ideale per vetri tripli di alta gamma e per edifici passivi o quasi-zero energy, anche se il suo costo elevato ne limita l’uso alle applicazioni in cui il miglioramento delle prestazioni giustifica l’investimento.

Lo xeno, pur avendo eccellenti proprietà isolanti, è talmente raro e costoso da essere impiegato quasi esclusivamente in contesti scientifici o specializzati, non nei serramenti residenziali.

In conclusione, l’argon offre il miglior equilibrio tra prezzo e prestazioni, il kripton rappresenta la scelta per la massima efficienza, mentre l’aria sopravvive come soluzione di base. Il rispetto delle parti 2 e 3 della norma UNI EN 1279 è fondamentale per garantire che il gas rimanga stabile all’interno della vetrocamera per molti anni.

Gas nelle vetrocamere (UNI EN 1279)
Gas nelle vetrocamere (UNI EN 1279)

Doppio o triplo vetro? La scelta giusta per il clima della Lombardia

La Lombardia rientra in gran parte nelle zone climatiche E e F, con inverni freddi, estati calde e un’elevata umidità tipica della Pianura Padana. In questo contesto, la scelta della vetrocamera deve tenere conto sia dell’efficienza energetica sia del comfort reale in casa.

Nelle ristrutturazioni e nelle sostituzioni di infissi in contesti urbani come Milano, un doppio vetro basso emissivo con gas argon e distanziatore warm edge rappresenta spesso la soluzione più equilibrata fra isolamento, luminosità e costi. Nei progetti di nuova costruzione ad alta efficienza, specialmente in case indipendenti o villette, può avere senso valutare il triplo vetro, che consente di ridurre ulteriormente le dispersioni, a condizione che il profilo e il sistema di posa siano dimensionati correttamente.

In zone molto esposte al traffico o alla ferrovia, ad esempio in comuni densamente urbanizzati dell’area milanese come Sesto San GiovanniCinisello Balsamo, ha spesso senso abbinare alla funzione termica una configurazione acustica del vetro, con lastre di spessore diverso o con pellicole fonoassorbenti, per ottenere un abbattimento dei rumori più efficace.

La vetrocamera
La vetrocamera

Esempi di vetrocamere per infissi in PVC

Le combinazioni di vetro, spessore della camera e gas di riempimento influenzano in modo diretto il valore Ug del serramento, il comfort termico e acustico e la resistenza alla condensa; i valori riportati nella tabella sono indicativi e possono variare in funzione del produttore e delle prove secondo UNI EN 673 e UNI EN 1279.

Composizione vetro Spessore totale (mm) Gas nella camera Ug indicativo (W/m²K) Uso consigliato
4 / 12 / 4 aria 20 Aria circa 2,8 Vecchie finestre non isolate, oggi usato quasi solo in sostituzioni parziali o ambienti non riscaldati.
4 / 16 / 4 Low-E argon 24 Argon circa 1,1 Soluzione standard per abitazioni in clima temperato, buon equilibrio tra costo e isolamento termico.
4 / 18 / 4 Low-E argon 26 Argon circa 1,0 Case unifamiliari e appartamenti dove si richiede un isolamento leggermente migliore rispetto alla configurazione 4 16 4.
4 / 14 / 4 / 14 / 4 Low-E argon 40 Argon circa 0,7 Edifici a basso consumo energetico, zone climatiche rigide, ambienti esposti a nord o con grandi superfici vetrate.
4 / 12 / 4 / 12 / 4 Low-E krypton 36 Krypton circa 0,6 Interventi ad alta efficienza con telai sottili o limiti di spessore, dove non è possibile aumentare troppo la sezione del vetro.
44.1 / 16 / 4 Low-E argon 26 Argon circa 1,1 Infissi con richiesta di maggiore isolamento acustico, in prossimità di strade trafficate, aeroporti o aree produttive.
44.2 / 14 / 44.1 Low-E argon 32 Argon circa 0,9 – 1,0 Situazioni che richiedono sia buon isolamento termico sia elevato abbattimento acustico e maggiore sicurezza del vetro.

In sintesi

La vetrocamera non è un dettaglio secondario, ma il vero “cuore” del serramento. Scegliere vetri conformi alle norme UNI EN 1279 e UNI EN 673, con gas isolante certificato, distanziatori warm edge, trattamenti basso emissivi e vetri di sicurezza dove richiesto dalla UNI 7697, significa investire in isolamento, comfort, sicurezza e durata nel tempo.

Un serramento ben progettato, installato correttamente e dotato di una vetrocamera moderna permette di vivere una casa più confortevole in inverno e in estate, più silenziosa e più sicura, riducendo i consumi e valorizzando l’immobile nel lungo periodo.

Vetri di sicurezza: cosa prevede la normativa

La sicurezza delle vetrate negli edifici è regolata, in Italia, dalla norma UNI 7697 – “Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie”, che definisce i criteri
per la scelta del tipo di vetro in funzione del rischio per le persone. In sintesi, nei punti in cui un urto o una caduta potrebbero provocare lesioni gravi, è richiesto l’uso di vetri di sicurezza, come i vetri stratificati con intercalare in PVB.

Questo riguarda in particolare:

  • porte finestre fino a quota pavimento;
  • vetrate in prossimità di zone di passaggio;
  • parapetti e protezioni verso il vuoto;
  • ambienti pubblici o aperti al pubblico.

L’obiettivo è che, in caso di rottura, il vetro si comporti in modo da ridurre al minimo il rischio di ferire chi si trova nelle vicinanze: ad esempio rimanendo attaccato alla pellicola interna nel caso dei vetri stratificati, o frantumandosi in piccoli frammenti non taglienti nel caso dei vetri temperati, a seconda della situazione progettuale.

Durata nel tempo e qualità reale della vetrocamera

Una vetrocamera di qualità, prodotta secondo le norme europee e sottoposta ai test previsti, è progettata per durare molti anni mantenendo pressoché inalterate le proprie prestazioni. 
I controlli sulla tenuta del gas, sull’assorbimento di umidità e sulle deformazioni meccaniche simulano le condizioni reali di esercizio.

Nei prodotti di bassa qualità, non conformi alle norme, si possono invece manifestare nel tempo problemi come la perdita di gas, la comparsa di condensa permanente tra le lastre o macchie difficili da rimuovere. Oltre al disagio estetico, ciò comporta un peggioramento del valore Ug
e quindi un aumento dei consumi energetici.

Vetro e prezzo della finestra: come leggere correttamente i preventivi

Quando si confrontano due o più preventivi per gli stessi infissi in PVC, il tipo di vetrocamera montata è uno degli elementi che più influenzano il prezzo finale. Una configurazione con vetro basso emissivo, gas argon, distanziatore warm edge e vetri di sicurezza dove richiesto costerà
inevitabilmente di più rispetto a una soluzione base, ma offrirà anche migliori prestazioni e una durata superiore.

Per chi desidera farsi un’idea più precisa dei costi medi, è utile consultare una panoramica aggiornata sui prezzi dei serramenti e degli infissi in PVC,
tenendo presente che una parte importante dell’investimento è proprio legata alla qualità della vetrocamera e alla complessità della sua composizione.

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